lunedì 5 novembre 2018

Cronache di Progetto: di ovetti Kinder, mal di gola e soddisfazioni



“La vita è ciò che ti accade quando sei intento a fare altri piani”, quante volte abbiamo letto questa frase? Complice qualche post su Facebook, due o tre Baci Perugina e magari un poster motivazionale trovato all’Ikea (povero John Lennon). Nonostante la sua diffusione e (apparente) banalità, nel voler descrivere quello che mi è successo nelle ultime settimane di ottobre non troverei parole migliori. In questo momento, infatti, secondo il mio piano estivo dovrei essere a lezione in università, invece sono a casa, sommersa dai libri e straripante di entusiasmo, mentre cerco di raccontarvi di Progetto (se vi state chiedendo di cosa io stia parlando vi rimando a questo post dove spiego tutto).

Questa prima esperienza con Progetto è stata meravigliosamente terrificante, spaventosamente fantastica e completamente soddisfacente. L’intento principale di Progetto è quello di avvicinare i più piccoli alla lettura, raccontando loro la meraviglia che si può racchiudere tra le pagine di un libro. Un intento molto nobile, senza dubbio, ma che può raggiungere i livelli di un racconto di Stephen King se ci concentriamo sul complemento oggetto: i più piccoli. Se avete a che fare con dei bambini, credo che sappiate che non sono esattamente ingenui e innocenti come la pubblicità dei Kinder Sorpresa ce li dipinge, perché possono essere tremendamente spietati. Avendo una classe a catechismo sono abituata a gestire una dozzina di adorabili nanerottoli, ma in questo caso parliamo di ottanta alunni delle scuole elementari.


Ma andiamo con ordine. 



Progetto è partito nella mia scuola elementare, nella quale ho letto per una mattinata intera. Quando ho saputo che l’organizzazione prevedeva che io dedicassi tre quarti d’ora ad ogni interclasse (ossia tre quarti d’ora passati a leggere a tutte le prime contemporaneamente, tre quarti d’ora per alle seconde, ecc.) vi confesso che sono andata leggermente in panico: il senso di inadeguatezza e la sindrome dell’impostore si sono fatti sentire. Avrei avuto centosessanta occhi puntati su di me, pronti a giudicarmi, centosessanta occhi che sarebbero stati sostituiti da altrettanti bulbi oculari dopo quarantacinque minuti. Oramai però i giochi erano fatti e spinta da un grido di battaglia non molto elegante, mi sono lanciata completamente in questa avventura.
Come potete immaginare sono sopravvissuta. I maestri, consapevoli dei grandissimi numeri, mi hanno aiutata molto, soprattutto a gestire i bambini e a mantenere il silenzio. Inoltre, grazie ad alcune scelte di libri davvero azzeccate, con delle interclassi sono riuscita a fare un bellissimo lavoro, scambiando con i ragazzi informazioni, consigli e opinioni.





Il resto della mia settimana è stato completamente assorbito da un’altra scuola elementare del mio paese, con un lavoro ben diverso. Questa volta non ero da sola, ma affiancata da altri lettori, tra cui diversi ex insegnanti che mi hanno rivelato tantissimi trucchi per tenere viva l’attenzione dei ragazzi (non vedo l'ora di metterli in pratica a catechismo). In questo caso gli incontri erano in biblioteca e la protagonista era una sola classe per volta. La prima mezz’ora era dedicata alla lettura ad alta voce, al confronto e alla discussione, la seconda ad una attività che spesso richiedeva pastelli, pennarelli e fogli di carta ed era collegata a ciò che si era appena letto.





L’esperienza nella mia scuola elementare è stata sicuramente molto più stancante, ma è anche quella che mi ha messo maggiormente in gioco: non ho avuto modo di essere timida, di essere spaventata o di andare in ansia, mi sono dovuta semplicemente buttare. 

Ed è vero, come ho scritto all’inizio, i bambini sono tremendi e vi assicuro che alcuni mi hanno fatto davvero spazientire, ma mi hanno regalato tutti una soddisfazione enorme: sono stata fermata per strada (come una VIP) da una bambina che mi ha confessato di essersi fatta accompagnare dal nonno a prendere in biblioteca il libro che le avevo letto; un bambino di prima elementare mi ha riconosciuta in oratorio e mi ha ringraziata; mi sono stati regalati disegni, biglietti e una quantità infinita di sorrisi.




Non so se questa sarà la mia strada, ma sicuramente una cosa l’ho capita: leggere è la mia passione, tanto quanto lo sono condividerla e raccontarla. Quindi per quanto la vita ami intrufolarsi nei nostri piani, ho deciso di scrivermi in agenda un nuovo progetto per il futuro: “Leggere, condividere, crederci e amare”.

Alla prossima ,

P.S.: Se siete curiosi di leggere di altre mie esperienze nel mondo libresco, vi rimando al post in cui racconto di quella volta che sono stata libraia

10 commenti:

  1. Bello bello bello ❤ Che sono fiera di questo progetto lo sai già e non posso fare a meno di incoraggiarti per tutti quelli futuri che verranno! Credo tu abbia cambiato le vite di molti di quei bambini o almeno di tutti quelli che ignoravano quanto possa essere magico un libro ^-^

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    1. Oh Chiara, grazie mille! ❤
      Anche se non ho propriamente cambiato loro la vita, sono comunque orgogliosa anche solo di quella bambina che si è fatta accompagnare in biblioteca dal nonno. Anche per uno, ne vale sempre la pena! :)

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  2. Bel Progetto, complimenti! Penso che avvicinare i più piccoli alla lettura sia bellissimo perché, quando si diventa grandicelli, diventa sempre più difficile, soprattutto se non si hanno stimoli a iniziare a leggere. Iniziare a leggere da piccoli, seguiti dagli adulti, genitori o insegnanti, ti fa rendere conto di quanto sia bello e, quando lo scopri, difficilmente lasci perdere (parlo per esperienza diretta! XD).

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    1. Grazie mille!❤ Hai ragione, per quanto in cuor mio spero che la passione per la lettura possa nascere a qualsiasi età, è molto più facile che nasca quando si è più piccoli! :)

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  3. Leggere è stupendo e avvicinare i bambini alla lettura è un bellissimo progetto, brava!😊

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  4. Meraviglioso Adele! Mi hai messo un entusiasmo incredibile addosso. Si sente che ti piace quello che stai facendo. In questo momento non può che essere la tua strada allora :):):)

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  5. Ciao, mi sono appena resa conto di non seguire il tuo blog (errore al quale ho rimediato subito!).
    Il progetto al quale hai partecipato sembra spaventoso ed estremamente stimolante al tempo stesso. Trasmettere l'amore per la lettura non è cosa facile, ma sono felice tu sia riuscita a centrare l'obiettivo, iniziando da piccolini è più facile che si continui a leggere anche da grandi :) Buona fortuna per i tuoi progetti futuri!

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Grazie per ogni commento lasciato! Mi fa realmente piacere conoscere le vostre opinioni.

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