Uno dei più grandi doni che mi è stato fatto è quello di una passione. Quando io parlo di "passione" mi riferisco a ciò che ti fa alzare dal letto alla mattina, ciò che metti sempre e comunque al primo posto, ciò che ti fa stare sveglia fino ad orari improponibili senza sentire la stanchezza. La passione che brucia, che divora, che chiede sempre e con una tale insistenza che non puoi ignorarla, quella passione a cui decidi di dedicare la tua vita.
Yusra Mardini ha un'enorme passione, quella per il nuoto. Una passione così forte da spingerla a lasciare la Siria, la sua terra natale, per continuare ad allenarsi in Europa. Yusra non è solo una nuotatrice olimpionica, è anche una rifugiata e questa etichetta l'ha definita più di quanto lei volesse.
Butterfly
Autrici: Yusra Mardini e Josie Le Blond
Casa Editrice: Giunti
Prezzo: 14,00 €
⭐⭐⭐⭐
[il libro è un omaggio dalla casa editrice, che ringrazio 💖]
Mentre l'imbarcazione di Yusra naufraga, nell'ultimo tratto del suo lungo viaggio per fuggire dalla guerra in Siria, lei e sua sorella Sarah si tuffano in mare per condurre in salvo la barca e gli altri passeggeri a bordo. Nuotano per ore nelle acque gelide, rischiando la vita, riescono a raggiungere le coste di un'isola greca. Da lì, il loro viaggio prosegue fino a Berlino. Il coraggio di Yusra e il suo talento di nuotatrice sono stati premiati: si qualifica alle Olimpiadi di Rio 2016 e gareggia come membro della squadra olimpica degli atleti rifugiati. Yusra è oggi ambasciatrice dei rifugiati ed emblema per i migranti di tutto il mondo: un potente esempio di resilienza e determinazione.
Dopo aver letto la sua autobiografia, ho iniziato a seguire Yusra su Instagram. Ciò che maggiormente mi ha sconvolto è che è una ragazza normale: classe 1998, anche lei è un'amante delle foto grunge e imbronciate, utilizza le stories per chiedere di farle una domanda e si capisce che è un'intenditrice di filtri. Subito però mi sono resa conto di aver commesso un grande errore: sorprendermi davanti alla sua normalità. Infatti è proprio lei che all'interno del suo libro mette in evidenza come tutti oramai siano abituati a considerarla "un'eroina", "un simbolo" e "una rifugiata", ma pochi la vedono per quello che è davvero: una ragazza che ha sempre e solo voluto nuotare.
Yusra è una ragazza normale che sogna in grande: fin da piccola il suo desiderio è quello di partecipare alle Olimpiadi. Un sogno che si avvererà, ma purtroppo, come spesso capita, non secondo i termini che lei sperava. Perché Yusra non gareggerà per la sua amata Siria, ma per la squadra dei rifugiati, e lo farà scendendo a patti con una scomoda realtà.
Tutto questo perché lei è una rifugiata: è fuggita da una Siria sulla via della distruzione, abbandonando affetti ed effetti. Yusra è scappata per vivere, ma soprattutto per sopravvivere. Il racconto del suo viaggio fa venire i brividi: nessun dettaglio viene riservato. Si scoprono le organizzazioni criminali che si celano dietro i cosiddetti "trafficanti", i costi delle traversate, i pericoli, la paura. Il lettore è trascinato all'interno del racconto: agli inizi gli viene descritta una vita assolutamente simile alla sua, quindi è semplice identificarsi; poi, all'improvviso, la guerra. Allora è costretto a viaggiare insieme a Yusra e a capire che quello che è successo a lei potrebbe capitare a chiunque, anche a lui.
Mia madre mi ha insegnato che il mondo è molto più grande di Spandau o di Berlino.
Devi essere pronto ad accoglierlo.
Devi essere pronto ad accoglierlo.
Questo libro è riuscito a commuovermi:gli eventi che questa ragazza è stata costretta ad vivere sono così tremendi che il suo lieto fine ti fa tirare un sospiro di sollievo. Una nota però che non ho particolarmente apprezzato è lo stile di scrittura: sono ovviamente consapevole che Yusra non è una scrittrice, ma ritengo che una storia così potente necessiti di essere veicolata con parole più accuratamente scelte.
Conoscevate la storia di Yusra?
Cosa ne pensate? 💖
Alla prossima,
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