L’America che Haruf racconta non è quella che siamo stati abituati a conoscere. Tra le sue pagine non troviamo i colori sgargianti, la frenesia delle grandi città o i piccoli appartamenti in cui vivono giovani avvocati in carriera. L’autore infatti voleva far conoscere la sua terra, il Colorando: un territorio arido e polveroso, dove le giornate trascorrono con lentezza e la noia regna sovrana.
Canto della pianura è un romanzo corale. All’interno delle sue pagine si intrecciano le storie dell’insegnante Tom Guthrie, dei suoi figli Ike e Bobby, di Victoria Roubideaux, una diciassettenne incinta, e dei fratelli McPheron. Haruf fornisce ai suoi lettori una cronaca delle vicende di questi personaggi, vicende che sono più vicine alla nostra realtà che a quella letteraria. La vicinanza con il mondo reale è anche suggerita dallo stile di scrittura: diretto, con poche subordinate, a tratti quasi crudo, che a buon ragione alcuni hanno osato associare alla penna di Hemingway.
Il narratore esterno non ci concede di conoscere direttamente i pensieri e le emozioni dei personaggi, ma ci permette di capirli grazie alle loro azioni . Non è necessario descrivere nei dettagli il carattere dei fratelli McPheron, perché noi lettori riusciamo a capirlo attraverso le loro scelte: capiamo la loro solitudine quando apprendiamo che lavorano dall’alba al tramonto nel loro allevamento; capiamo la loro introversione nella fatica che incontrano nel comunicare con gli altri; capiamo la loro generosità quando accettano di ospitare Victoria; capiamo, infine, la loro semplicità quando, per ringraziare il ginecologo che l’ha seguita, gli regalano della carne bovina, comportandosi come ha insegnato loro la praticità in cui sono cresciuti. Perché nulla viene regalato ed ogni azione deve avere un fine.
Tutti i personaggi sono legati dal desiderio di una nuova famiglia, di un nuovo posto da chiamare casa. Ognuno per motivi diversi: c’è chi è stato cacciato, chi è stato abbandonato, chi una famiglia non l’ha mai avuta . Ma non è semplice chiedere ed esprimere affetto in una realtà così grezza, basata sul lavoro e sulla praticità.
Questo è forse il compito più difficile dei nostri personaggi, quello di ammettere le emozioni nella propria vita. Ricordando che nel caso in cui non si riescano a trovare le parole, si può sempre ricorrere a della carne bovina.
Questo è forse il compito più difficile dei nostri personaggi, quello di ammettere le emozioni nella propria vita. Ricordando che nel caso in cui non si riescano a trovare le parole, si può sempre ricorrere a della carne bovina.
"È sposata con loro?
Chi?
Chi?
Loro. I vecchi.
No, disse Ike.
Che cosa ci fa allora qui?
Non lo so. E noi che ci facciamo?"
Non lo so. E noi che ci facciamo?"
📚 Il consiglio in più: Se avete concluso la trilogia di Haruf e non ne avete ancora abbastanza, L'amica geniale di Elena Ferrante segue una struttura narrativa simile (ed è tutta nostrana).
Canto della pianura (Plainsong #1)
Autore: Kent Haruf
Casa Editrice: NN Editore (originariamente pubblicato da Rizzoli con la traduzione di Fabrizio Ascari; per NN Editore è stato tradotto da Fabio Cremonesi)
Prezzo: 18 €
Pagine: 304
Autore: Kent Haruf
Casa Editrice: NN Editore (originariamente pubblicato da Rizzoli con la traduzione di Fabrizio Ascari; per NN Editore è stato tradotto da Fabio Cremonesi)
Prezzo: 18 €
Pagine: 304
Data di uscita (per NN Editore): 19 novembre 2015
⭐⭐⭐⭐
Anche voi vi siete persi nelle pianure del Colorado grazie a questo romanzo?
Conoscevate Kent Haruf?
Fatemi sapere. 💖
Conoscevate Kent Haruf?
Fatemi sapere. 💖
Alla prossima,
Ne vuoi sapere di più? ✨ Vieni a trovarmi qui:
Avevo sentito nominare questo autore, ma non conoscevo nessuna sua opera in particolare! Da come l’hai descritto questo romanzo non sembra niente male, e anche se non fa parte del genere che prediligo è riuscito a cogliere la mia attenzione!
RispondiEliminaCiao Adele, che bellissima recensione *-* Kent Haruf mi era stato consigliato da Siham e devo ancora recuperare i suoi libro, ma ce la farò... spero ahah
RispondiElimina