martedì 16 gennaio 2018

Perché non bisogna mai giudicare un libro in base al suo successo: recensione di "Wonder" di R.J. Palacio


Non so se, come me, siete soggetti a quella strana legge universale per cui se un libro viene particolarmente acclamato o elogiato, c'è qualcosa che vi impedisce di tirarlo giù dallo scaffale. Credo che tutto questo sia collegato, almeno nel mio caso, alla paura di veder infrante le aspettative che inevitabilmente mi ero creata, ma comunque si tratta di un timore che spesso mi tiene lontana da vere e proprie meraviglie. Questa volta è toccato a Wonder di R.J. Palacio che, nonostante l'immediato successo ottenuto nel 2013, solo la recente uscita del film mi ha spinta a prenderlo in mano, permettendomi di aprire il mio anno di letture nel migliore dei modi.



Wonder 
Autrice: R.J. Palacio
Casa Editrice: Giunti
Prezzo: 12,00 
★★

È la storia di Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, che, dopo anni passati protetto dalla sua famiglia per la prima volta affronta il mondo della scuola. Come sarà accettato dai compagni? Dagli insegnanti? Chi si siederà di fianco a lui nella mensa? Chi lo guarderà dritto negli occhi? E chi lo scruterà di nascosto facendo battute? Chi farà di tutto per non essere seduto vicino a lui? Chi sarà suo amico? Un protagonista sfortunato ma tenace, una famiglia meravigliosa, degli amici veri aiuteranno Augustus durante l'anno scolastico che finirà in modo trionfante per lui. Il racconto di un bambino che trova il suo ruolo nel mondo. Il libro è diviso in otto parti, ciascuna raccontata da un personaggio e introdotta da una canzone (o da una citazione) che gli fa da sfondo e da colonna sonora, creando una polifonia di suoni, sentimenti ed emozioni



Quando ho collaborato con le scuole per il progetto Io leggo perché, Wonder era il libro che ogni plesso aveva richiesto per le sue classi. Sapevo poco a riguardo: una storia di bullismo, sull'importanza dell'accettare gli altri; immaginavo c'entrasse l'amicizia e si concludesse con una bella morale. Quello che non conoscevo era la profondità di questo libro e la grandiosa capacità dell'autrice di mostrare come una singola persona con un singolo problema possa portare delle conseguenze non indifferenti nella vita di chi la circonda. Ha reso evidente come le nostre esistenze siano intrecciate tra di loro e come ogni nostra azione, anche la più insignificante, possa avere risvolti notevoli.


Risultati immagini per wonder film


Nella prima parte del romanzo, conosciamo Auggie e la sua patologia: ci viene mostrato il suo mondo, il suo punto di vista, cosa significa essere diversi e venire giudicati per questo. Da lettore il tuo primo istinto è quello di voler proteggere questo ragazzino, di opporti insieme a lui alle ingiustizie del mondo e alle persone che non lo capiscono. Ma ecco che la parola passa a sua sorella che ci presenta il rovescio della medaglia: come sia vivere all'ombra di un fratello che, inevitabilmente, ha tutte le attenzioni, con dei genitori che ti amano, ma che ti hanno costretta a diventare indipendente molto presto. Nella tua testa, continui a provare compassione per Auggie, ma inizi a capire che lui non è l'unica vittima di questa situazione.  


"Non si ha bisogno degli occhi per amare, giusto? Lo senti semplicemente dentro di te." 


Il romanzo è rivolto ad una fascia d'età che parte dagli undici anni, ma, nonostante questo, R.J. Palacio non si rivolge ai suoi lettori con superficialità e banalità, anzi. Il tema del bullismo non è trattato liquidandolo con poche parole, ricordando che semplicemente è  un comportamento da non mettere in atto, ma viene affrontato con delicatezza e attenzione, mostrando diversi punti di vista. In particolar modo, l'autrice si concentra sul forte effetto che possono avere le parole o anche, banalmente,  uno sguardo poco gentile. 


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"Ma il modo migliore per misurare quanto siete davvero cresciuti non è in centimetri o contando il numero di traguardi che avete varcato lungo il percorso e nemmeno considerando la media dei voti; anche se queste cose sono importanti, certamente. Ma è da ciò che avete fatto del vostro tempo, dal modo in cui avete trascorso le vostre giornate e dalle persone che avete conosciuto nel corso di quest'anno. È questa, a mio parere, la più grande misura del successo." 

Il messaggio che questo libro lancia è fortissimo: sembra facile "scegliere la gentilezza", ma se fate attenzione a come vi comportate ogni giorno vi renderete conto che non è così. Personalmente, non ci vedo nessuna in colpa in ciò, perché, anche se si tratta di una frase fatta, nessuno è perfetto, ma conosco il potere che può avere una parola amorevole o un sorriso. Quindi, se questo romanzo ha ispirato, anche solo una volta, un qualsiasi ragazzino o adulto in una qualsiasi parte del mondo a offrire uno sguardo gentile invece che uno di indifferenza, sono convinta che l'autrice avrà conseguito il suo scopo. 



Alla prossima,




8 commenti:

  1. Ciao Adele, come capisco il tuo punto di vista! Anche io sono spesso diffidente di fronte ai libri di grande successo, soprattutto se quel successo lo ottengono con la comparsa della versione cinematografica. Diciamo che, nel mio caso, non li elimino dalla mia wishlist per principio, ma aspetto di verificare se effettivamente mi incuriosiscono. In quel caso, quando ne sento il bisogno, li recupero e li leggo. Non è il caso di Wonder, di cui avevo sentito parlare già all'epoca dell'uscita, anche se non ne sapevo praticamente nulla. E' di certo un libro che, dopo la tua recensione così appassionata, leggerò, anche se aspetterò che si calmino le acque, giusto per poter dire che, come sempre, arrivo in ritardo sui trend del momento. :P In ogni caso sembra proprio il libro che fa per me! Adolescenza, bullismo, amicizia, emarginazione sociale...io ci vado a nozze! :D Complimenti come sempre per suggerire testi interessanti e prodotti per ragazzi che profumano di universalità. Un bacione fanciulla!

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    1. Ciao cara! Grazie mille a te per le bellissime parole. Sono convinta che ti piacerà! Un abbraccio <3

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  2. Ciao! Ammetto che vorrei vedere il film ma che il libro non mi ispira particolarmente, non per via del suo successo, però. In realtà non c'è un motivo razionale xD

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    1. Ciao Gaia! Io sono convinta che la lettura sia anche una questione "di pancia", quindi posso capirti! :D

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  3. Ho letto questo libro qualche anno fa, e devo ammettere che se all'inizio non mi stesse piacendo molto, una volta portata a termine la lettura ho apprezzato veramente il messaggio che l'autrice ha voluto trasmettere e la storia del piccolo Auggie in generale!
    Se devo essere sincera sono ancora un po' scettica se guardare il film o meno; prima o poi deciderò ahah

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    1. Ciao Silvia! <3 Ma sai che dopo aver letto il libro, anche io ho un po' di riserve sul guardare il film? Credo che alla fine cederò, giusto per vedere quali "scene" hanno conservato. :)

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  4. Anche io molto spesso mi tiro indietro con i libri che hanno grande successo editoriale, ma questo lo conobbi quando era ancora all'inizio della sua fama e lo lessi volentieri un paio di anni fa.

    Che dire? Alla fine vedere la sua fama crescere è stato un piacere, perché è raro trovare libri così profondi narrati con schiettezza eppure delicati.
    Ho adorato il punto di vista di questo bambino, già maturo per la sua età, già in grado di vedere atteggiamenti che la maggior parte di noi scopre solo in età adulta (o magari non scopre affatto, perché è colui/lei che certi atteggiamenti li fa pesare).
    Non pensavo di poter essere così coinvolta in una storia tutto sommato molto semplice, eppure è stato così.

    Ho visto anche il film e posso dire che è molto fedele e che secondo me hanno fatto un ottimo lavoro. Anche quello consigliatissimo :)

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    1. Mi ritrovo perfettamente nelle tue parole! Per quanto riguarda il film, non l'ho ancora visto, ma se tu dici così dovrò rimediare al più presto! :)

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Grazie per ogni commento lasciato! Mi fa realmente piacere conoscere le vostre opinioni.

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