venerdì 18 maggio 2018

Libri che fanno ancora più male. Recensione di "Te la sei cercata" di Louise O'Neill



Ci sono libri estremamente difficili da leggere, in grado di suscitare in noi emozioni scomode: nella maggior parte dei casi toccano tematiche complesse che purtroppo vengono trattate raramente nel modo corretto. L’ultima volta che mi sono sentita così impotente davanti un romanzo è stato l’anno scorso con Solo per sempre tua di Louise O’Neill. Sapevo che anche questo suo lavoro sarebbe stato un pugno nello stomaco, ma non immaginavo quanto forte sarebbe stato il suo impatto. 

Te la sei cercata
Autrice: Louise O'Neill
Casa editrice: Hot Spot (Il Castoro)
Prezzo: 16,00 
★★
In una cittadina di provincia dove tutti si conoscono, Emma O’Donovan è diversa. Lei è speciale: diciotto anni, bellissima, popolare, potente. È sempre perfetta e ama essere desiderata. Tutte le ragazze vorrebbero essere sue amiche, e tutti i ragazzi vorrebbero uscire con lei. Fino a quella notte. A quella festa d’estate, Emma era troppo ubriaca per rendersi conto di cosa stava accadendo, troppo ubriaca per dire basta, troppo ubriaca per ricordare. Ma quelle immagini, quelle fotografie che tutti hanno visto online, significano che non potrà mai dimenticare. E dopo la violenza comincia un nuovo incubo: Emma era speciale, ma ora è solo una fonte di imbarazzo. È sulla bocca di tutti, assurdamente additata e accusata. Davvero se l’è cercata? Davvero è sua la colpa? Senza punti di riferimento, Emma comincia a dubitare persino di se stessa.


Te la sei cercata è stato pubblicato per la prima volta nel Regno Unito nel 2015, ma penso che in Italia sia arrivato nel momento giusto. Viviamo in un paese in cui il concetto di “consenso” non è stato ancora da tutti pienamente capito e digerito: sicuramente se ne discute molto di più rispetto agli anni passati, nelle scuole sono stati avviati progetti, i media parlano di femminicidio quasi giornalmente, però c’è ancora molta ignoranza. Un esempio è che nonostante i numerosi tentativi di educare giovani e adulti a riguardo, sotto gli articoli online che riportano episodi di stupri si trovano spesso commenti che ruotano tutti intorno alla stessa formula: “Sì, lui ha sbagliato, però…”.


Quando mi dice che sono bella ho la sensazione che in realtà stia dicendo che è stata tutta colpa mia, e se non fosse stato per il mio aspetto tutto questo non sarebbe mai successo.

Photo by Wang Xi on Unsplash

Emma viene violentata durante una festa, da un gruppo di ragazzi che si definivano suoi amici. Questi giovani che sono cresciuti insieme a lei non si limitano ad abusare sessualmente della ragazza, ma la umiliano con ogni tipo di angheria. Tutto ciò che Emma subisce viene, ovviamente, fotografato e caricato su Facebook alla mercé di tutti, così come ora è il corpo della giovane: Emma non è più di Emma, Emma è diventata di dominio pubblico. 


Non sono altro che una cosa. Non sono altro che una raccolta di pezzi di bambola da riempire e tappare e passarsi.

Photo by Alexander Popov on Unsplash

Mi è sempre stato detto che un vero critico letterario quando recensisce un libro non racconta mai le emozioni che ha provato nel leggerlo, ma si limita ad elencarne pregi e difetti. Mi dispiace far arrabbiare i miei professori, ma non posso nascondervi che mentre leggevo la scena in cui Emma viene violentata ho dovuto interrompere la lettura più volte, perché per me era davvero troppo. 

Da lì a poco nel romanzo iniziano gli avversativi: Emma è stata violentata però il suo vestito era troppo corto; però aveva bevuto troppo; però aveva assunto delle droghe. Questi non sono solo pareri esterni, ma anche quelli delle sue migliori amiche, delle sue compagne di classe e dei suoi genitori.

  
Tutti sono innocenti finché non si dimostra la loro colpevolezza. Tutti tranne me. Io sono una bugiarda finché non dimostro la mia sincerità. 

Photo by Cassidy Kelley on Unsplash

Viviamo in una realtà in cui l’aggressore, soprattutto se ha agito contro una donna, viene giustificato, perché la vittima, in qualche modo, se l’è cercata. Offriamo scuse pensando che noi non saremmo mai uscite di notte da sole, noi saremmo state più attente e vigili, semplicemente per proteggerci dalla verità nuda e cruda: quello che è accaduto ad Emma potrebbe accadere a chiunque, persino a noi. 

Te la sei cercata è un romanzo potente e assolutamente necessario in Italia in questo momento: ogni giorno si fa sempre un piccolo passo avanti, ma la strada è ancora lunga. Uno dei meriti di questo romanzo e della sua traduzione italiana è che ha rianimato la discussione sul tema arricchendola con nuovi spunti di riflessione (tra i tanti vi segnalo questo articolo che può darvi una panoramica generale).
I libri di Louis O’Neill dovrebbero essere letti da chiunque, ragazzi e ragazze, giovani e adulti, perché tutti abbiamo ancora molto da imparare.  
Alla prossima,

9 commenti:

  1. Questo romanzo è davvero passato inosservato, mi spiace di averlo viso solo ora e ti ringrazio per questa toccante recensione! Ci sono libri che è quasi difficile non raccontare le emozioni che ci hanno dato visto che il loro scopo è appunto di trasmettere qualcosa. Me lo segno sperando di poterlo leggere presto!

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    1. Ciao Jessica! Sono d'accordo con te, ne sono venuta a conoscenza perché seguo l'autrice su Instagram. Sono contenta comunque di avertelo fatto conoscere! :)

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  2. della O'Neill ho in wishlist sia "Solo per sempre sua" sia questo. "Te la sei cercata" sarà difficile da leggere, mi viene un nodo alla gola solo leggendo la tua recensione, non oso immaginare durante la lettura :c

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    1. Sono entrambi libri davvero tosti, ma vale davvero asciugarsi qualche lacrima per leggerli! :)

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  3. Ho questo libro in wishlist da quando è uscito, più o meno, e sto aspettando solo il momento giusto per leggerlo.

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  4. Ciao Adele, ti ringrazio spesso per suggerire dei titoli che, altrimenti, non avrei mai letto, ma stavolta ti devo ringraziare particolarmente perché questo romanzo sembra essere, oltre che un testo interessante da un punto di vista puramente letterario, anche estremamente importante in un contesto che, come ben spiegavi tu, si tende a colpevolizzare la vittima. Lo leggerò sicuramente. :D

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    1. Oh grazie cara, sono felicissima di avertelo fatto conoscere! :)

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  5. Un altro che dovrebbero tradurre - veramente importante sul consenso, sullo slut-shaming tra ragazze e su quella colpa che viene sempre additata alla vittima - è What We Saw di Aaron Hartzler. L'ho recensito qui se ti interessa. :)

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Grazie per ogni commento lasciato! Mi fa realmente piacere conoscere le vostre opinioni.

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