venerdì 26 maggio 2017

Nel nome della Strega: recensione di "Gin tonic a occhi chiusi" di Marco Ferrante


Quando Annamaria mi ha chiesto di partecipare a questo progetto, non ho potuto che accettare: recensire i dodici finalisti del premio Strega con altre undici blogger? Non aspettavo altro. 
Ringrazio Annamaria per avermi contattata e per aver organizzato un evento così interessante e coinvolgente. Vi informo che per colui/colei che parteciperà più assiduamente, seguendo le recensioni e commentando, c'è in palio uno dei libri finalisti!




Gin tonic a occhi chiusi
Autore: Marco Ferrante
Casa Editrice: Giunti
Prezzo: 16,00 

Non c'è niente che dia più soddisfazione a Elsa Misiano di raccogliere con un pretesto tutto il personale di servizio di cui dispone: per questo un paio di volte l'anno riunisce l'intera famiglia per un festeggiamento in grande stile. Sessantacinque anni, tendenza alla pinguedine, capace amministratrice di una rendita robusta, moglie di un importante avvocato fanatico di Porsche e ideologo di barche, ha cresciuto i tre figli maschi nello spirito di una (mal)sana competizione: Gianni, primogenito e fiscalista di grido, colpevole di aver sposato una provinciale di sinistra; Paolo, deputato quarantenne in attesa del quarto figlio, perplesso portavoce di una donchisciottesca campagna contro l'energia eolica; e infine Ranieri, il prediletto della madre, giornalista conformista, furbetto, frivolo, fortunato, considerato dagli altri due - unanimi - uno stronzo. Ma quando Gianni viene chiamato in TV per chiarire i suoi rapporti con un imprenditore arrestato per corruzione, frode fiscale e associazione per delinquere, i consigli (e i preziosi contatti) dell'odiato Ranieri gli diverranno indispensabili. Per non parlare del povero Paolo, che di lì a poco si ritroverà invischiato in un'imbarazzante liaison con una ragazzotta "in odore di meretricio", a cui incautamente ha donato una collana di Bulgari.



Gin tonic a occhi chiusi non appartiene alla categoria dei libri che leggo di solito. In primo luogo, i protagonisti hanno circa il doppio dell'età dei miei stereotipati beniamini, per non parlare del fatto che la storia sia ambientata a Roma, città ricca di cultura e di difetti, e non in una fantomatica località inglese/americana. Infine, manca la trama.
La mancanza di un intreccio vero e proprio, può sembrare un enorme difetto, ma, in questo caso, la situazione è differente: lo scopo di Marco Ferrante è quello di andare a rappresentare uno spaccato della Roma bene dei nostri anni. La Roma delle cene di gala, della corruzione, dell'ipocrisia e della droga.



Tutte le vicende che vengono raccontate riguardano la famiglia Misiano e, in particolar modo, i tre figli maschi: tutti e tre uomini d'affari, tutti e tre intrappolati in una fitta rete di tradimenti e sotterfugi. Tra un gin e uno scandalo, scorrono le loro vite, raccontate con uno stile che mi ha spiazzato. La voce di Ferrante, infatti, a tratti giornalistica, è distaccata e non lascia trapelare nessun giudizio. Il narratore esterno si limita a raccontare i fatti, anche i più sconvolgenti, con estremo disinteresse.



Personalmente, ritengo quest'opera mediocre: non rientra nei miei gusti, ma, nonostante ciò, sono riuscita a concluderla senza problemi. Ho trovato alcuni capitoli più avvincenti di altri, ma nel complesso non mi ha annoiata.
Mi è chiaro come mai questo romanzo sia stato scelto come uno dei finalisti del premio Strega: Ferrante porta all'interno della narrativa italiana contemporanea un'idea fresca e nuova, che può piacere oppure no, ma che non può essere ignorata.

Alla prossima,


5 commenti:

  1. Cara Adele, mi è capitato spesso di incontrare opere che non rientrassero nei miei gusti di lettrice e di fare una fatica immensa per portarle a compimento. Dalla tua recensione, credo che anche per me "Gin tonic ad occhi chiusi" non sia uno di quei libri che leggerei di mia iniziativa, ma questo non significa che sia poco interessante. La cosa che mi ha sorpreso di più di tutto ciò che hai scritto è la questione dello stile giornalistico e disinteressato, che di solito non apprezzo molto in un romanzo, ma dovrei provare a leggere "Gin tonic ad occhi chiusi" e vedere se questo é uno dei rari casi in cui potrei trovarlo adeguato alla narrazione. Detto questo, volevo terminare il commento ringraziandoti mille volte per aver deciso di partecipare a questa piccola iniziativa e spero davvero che possano esserci in futuro altre collaborazioni. Un bacione e a presto :)

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    1. Ciao Annamaria! Penso proprio che lo stile distaccato sia perfetto per questo libro, perché rientra in quelle che, da quello che ho capito, erano le intenzioni dell'autore. Se ti ha incuriosita, ti consiglio di leggerlo! :)
      Grazie a te per avermi chiesto di partecipare, sono convinta che ce ne saranno! Un abbraccio <3

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  2. Ciao Adele, mi complimento con te per aver azzannato un libro così particolare e fuori dalla tua area di interesse. Sinceramente non credo che lo leggerei, ma puramente per una questione di gusti, perché anche per me è un po' troppo fuori dalla mia area di curiosaggine. In ogni caso, plaudo la tua determinazione e la tua voglia di metterti in gioco con testi che sono così diversi e peculiari! ^_^ Un bacio fanciulla!

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    1. Grazie mille cara! Ogni tuo commento mi riempie di gioia! :D

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  3. Ciao, passo velocissimamente solo per invitarti a dare un’occhiata al grande ebook givaway per i due anni di compleanno del nostro angolino web, se sei interessata clicca semplicemente qui c:
    Scusa il disturbo, ciauu!
    Rainy

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Grazie per ogni commento lasciato! Mi fa realmente piacere conoscere le vostre opinioni.

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