martedì 10 gennaio 2017

Perché le librerie non sono castelli incantati: la mia esperienza da libraia saltuaria.


Per chi non lo sapesse dal 16 al 24 dicembre scorso ho lavorato in una libreria. Emozionante, non è vero? Se state leggendo queste parole i casi sono due: o siete anche voi degli amanti dei libri e quindi sapete che questo è, più o meno per la maggior parte di noi, un sogno, oppure siete dei parenti/amici, mi conoscete da una vita e sapete che non potrei vivere senza la carta stampata. Insomma, in tutti i casi, potete capirmi se dico che ho passato nove giorni in uno stato di euforia.
Questa è stata un'esperienza magnifica. Stancante, certo, ma anche assolutamente indimenticabile.


Non solo ho imparato un lavoro, ma sono stata accolta con disponibilità e pazienza, ho conosciuto persone fantastiche e il divertimento non è mancato. 
Questo post nasce dal desiderio di condividere non solo questa mia esperienza, ma anche l'incontro con una realtà che per anni ho studiato sui libri. Se provate a pensarci, il mondo delle Lettere è ancora vittima di uno stereotipo che vede i suoi protagonisti come figure eteree. Lo scrittore se ne sta rinchiuso nella sua torre d'avorio, con una piuma d'oca in mano osservando l'oceano; le case editrici sono popolate da distinti uomini e donne addobbati con vestiti anni '60, in uffici ricoperti di pannelli di legno e macchine da scrivere che torreggiano sulle scrivanie; i librai custodiscono tutto il sapere letterario dalla scuola siciliana ad oggi, si aggirano in luoghi polverosi e intrattengono elevate discussioni con i clienti. Indovinate? Niente di questo è vero.



Certo, qualche volta anch'io ho fantasticato di svolazzare tra gli scaffali della libreria con un lungo cardigan beige, i miei spessi occhiali e i capelli raccolti, ma vi assicuro che questo non è successo. Tenete conto che ho lavorato in uno dei periodi più complicati e affollati dell'anno, ma nonostante ciò questa aurea mistica e magica che il mondo delle librerie continua a possedere non penso si potrebbe incontrare in periodi di calma. Una libreria è un'attività commerciale, i librai devono mangiare ( incredibile, ma non si nutrono solo di inchiostro) e quindi i libri vanno venduti.
Vi confesso che spesso l'interazione con il cliente si è limitata ad un semplice “ Salve, avete l'ultimo libro di Harry Potter?” “Sì, ecco tenga. Se vuole in cassa le fanno il pacchetto. Buone feste.” Insomma, non molto magico.
Ma, perché c'è un ma, ci sono stati anche casi che mi hanno scaldato leggermente il cuore. Un giorno è entrata una simpatica signora alla ricerca di un libro per il marito, appassionato di letteratura russa. A quel punto io, con due esami di romanzi scandinavi alle spalle, mi sono illuminata come una trottola e l'ho trascinata verso lo scaffale dei classici con una tale foga che penso di averla leggermente spaventata.  

Pensando ai librai, li si immagina come colmi di una tale cultura editoriale da non riuscire a contenerla. Si pensa che abbiano letto, fino all'ultima pagina, tutti i titoli in assortimento e che non vedano l'ora di condividere con il cliente la loro cultura. Da una parte questo è vero, ma può anche essere che proprio di quel romanzo che si è tanto amato è rimasta solo una copia e allora non puoi consigliarlo, perché se arriva un altro cliente che chiede proprio quel titolo tu rimani a bocca asciutta. Quindi sì, un briciolo di magia c'è, ma le librerie non sono dei castelli incantati.



Nonostante la predominanza dell'aspetto economico e concreto, nonostante la stanchezza, nonostante qualche cliente un po' scorbutico, nonostante abbia passato buona parte della giornata di Natale in uno stato semi-comatoso, ho amato ogni singolo minuto di questa esperienza. Ho amato vivere a contatto con i libri per così tanto tempo, ho amato mettermi alla prova e spingermi a fare qualcosa di assolutamente lontano dalla mia quotidianità, ho amato, finalmente, trasformare in qualcosa di concreto tutte quelle ore di studio. Sfido il prossimo che mi accuserà di scegliere corsi poco utili: con la mia approfondita conoscenza di Dostoevskij ho fatto felice un marito.
Alla prossima,

22 commenti:

  1. Post stupendo! Aspettavo proprio di leggere di questa tua esperienza :D
    Lo rifarai? O è stata una toccata e fuga?

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    1. Grazie cara! :) Non lo so, se mi richiamano, università permettendo, corro immediatamente!

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  2. Che meraviglia questo post!! Sarebbe un sogno anche per me lavorare in una libreria, quest'anno quando mi sono decisa a propormi avevano già trovato qualcun altro, ma non demordo!
    Quanto mi fa rabbia quando capito in una Feltrinelli della mia città e la commessa non ha la più pallida idea di quali articoli siano disponibili o quali libri vi siano in un determinato settore (per dire, anche se non si tratta di libri, l'ultima che mi è capitata non aveva idea dell'esistenza dei taccuini Moleskine puntinati: "mai sentiti!" O.O)

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    1. Ciao Elena! ^^ Purtroppo spesso con le librerie di catena funziona così!
      Non demordere! <3

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  3. Wow, hai davvero realizzato il sogno di tantissimi lettori! Anche a me infatti piacerebbe molto fare un'esperienza del genere, anche se non saprei proprio da dove cominciare perché per quanto riguarda le grandi catene sembra quasi impossibile farsi prendere senza pregresse esperienze nel settore, mentre le librerie indipendenti lavorano a stento e non cercano mai nessuno (almeno dalle mie parti sembra andare così). Posso avere la sfacciataggine di farti qualche domanda? Tipo se appunto hai lavorato in una libreria di catena oppure no e... boh, semplicemente come hai fatto! XD scherzo, dai, non voglio fare l'impicciona! Comunque complimenti, sotto le feste dev'essere stato davvero un battesimo di fuoco! Un bel resoconto pieno di positività ogni tanto ci vuole ^^

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    1. Ciao Julia! :) Allora io ho lavorato in una libreria indipendente, quella del mio paese. Mi conoscevano di già, un po' perché avevo già partecipato da piccola a diverse iniziativa, un po' perchè quest'anno sono stata una messaggera per #ioleggoperchè proprio da loro e infine perchè ho fatto un progetto per l'uni per cui dovevo seguire una libreria e ho scelto proprio quella. Se devo essere sincera, me l'hanno chiesto loro se mi andava di fare questa nuova esperienza! Ovviamente io ho accettato e TA DAAAAAN! ^^

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  4. Anche io ho avuto occasione di lavorare in una libreria per 6 settimane ed è stata un'esperienza fantastica *-*
    Purtroppo non ho potuto svolgere alcuni compiti, ma ho fatto tesoro di tutti gli insegnamenti che ho avuto e non me lo fare ripetere due volte se mi proponessero di rifarlo!

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    1. Oh Silvia che bello, allora hai capito benissimo cosa volevo dire! :)

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    2. Mi inserisco!
      Silvia, hai scritto un post a riguardo? Sarei curiosa :D
      (di base mi piace farmi i fatti altrui LOL)

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  5. Bellissimo post^^ Io ho lavorato per un anno in una biblioteca universitaria e anche lì non ho visto ombra di castelli incantanti... però mi è piaciuto tanto perché ho studioato proprio per lavorare in questo settore ^^

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    1. Grazie mille! ^^ Ti capisco, è davvero bello mettere a frutto i propri studi! :)

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  6. Leggere è di per sè un'esperienza meravigliosa, ma "abitare" anche se solo per poco tempo nella dimora di queste bellissime letture penso sia un'emozione davvero straordinaria! :)

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  7. Cara Adele, che meravigliosa esperienza hai avuto la fortuna di fare!!
    Lavorare tra i libri credo sia più o meno il sogno di ogni bloggher letteraria, quindi se ti ricapiterà l'occasione, dovrai goderti ogni singolo minuto anche per tutte noi!!
    Un abbraccione!!! :D :D

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  8. No, ma che esperienza meravigliosa **
    ti invidio da morire, quanto mi piacerebbe lavorare in una libreria, anche solo per pochi giorni! Credo che per una volta metterei da parte la mia timidezza per mettermi in gioco!

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    1. Ciao Giusy! ^^ Ti assicuro che, da ex-timida, un'esperienza del genere aiuta moltissimo! :)

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  9. Non vedevo l'ora di leggere questo post! Appena l'ho visto mi ci sono fiondata! Ed è stata una lettura bellissima! Ovviamente, neanche a dirlo, anche io sogno di lavorare in librerie stracolme di libri, essere letteralmente circondata da tutti quei volumi e avere un pretesto per curiosare tra gli acquisti cartacei dei clienti! :) Sono felice che per te sia stata una splendida esperienza e sono certa che quella signora che credi di aver spaventato abbia fatto un po' di spazietto nel suo cuore per la simpatica commessa in preda dell'entusiasmo! :D Un bacione cara!

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  10. Che bello questo post! E ti capisco completamente, è lo stesso per me che sto facendo servizio civile in biblioteca. Nonostante sia leggermente diverso da una libreria, le situazioni, la fatica, l'impegno e la gioia sono le stesse.

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    1. Ho letto di questa tua esperienza, anche lavorare in biblioteca deve essere bellissimo! ^^

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  11. Che bello questo post! E ti capisco completamente, è lo stesso per me che sto facendo servizio civile in biblioteca. Nonostante sia leggermente diverso da una libreria, le situazioni, la fatica, l'impegno e la gioia sono le stesse.

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Grazie per ogni commento lasciato! Mi fa realmente piacere conoscere le vostre opinioni.

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