lunedì 19 ottobre 2015

Recensione "The Art of Happiness" di Lucrezia Ugolini





Buonasera cari! :) Oggi vi propongo una recensione un po' particolare: non si tratta di un libro ( o almeno, dipende da cosa intendete voi per "libro"), ma di una storia originale scritta da Lucrezia Ugolini, ossia la nostra amata Gaiman in the T.A.R.D.I.S..
Prima di iniziare, un piccolo disclaimer: so quello che state temendo, ossia una recensione poco oggettiva,visto il legame che si è costruito tra me e lei. Vi capisco benissimo, sarebbe stata anche la mia paura dopo un'introduzione del genere. Ma vi assicuro che è partito tutto da me: ho iniziato a leggere la sua storia per pura curiosità e, dopo averla divorata, le ho chiesto se potevo recensirla.




Titolo: The Art of Happiness
Autore: Lucrezia Ugolini 



Léo, studentessa di storia dell'arte alla Sorbona, sembra avere una vita perfetta. Tanti amici, feste e bei vestiti, un fidanzato intraprendente che non fa troppe domande. Sa di essere bella e si mette in mostra, dispiega le sue ali di farfalla perché tutti possano ammirarle, fa sentire in colpa gli altri per non sprofondare a sua volta, ha una morale tutta sua e ne è così consapevole da odiarsi. Ma Léo porta con sé una fragilità così profonda da renderla delicata come una goccia di vetro. Qualcosa le sfugge, qualcosa nel suo rapporto con Paul non funziona, forse è lei stessa a non funzionare. Léo è un'artista che deve scoprire l'Arte della Felicità.



(4.5) Bellissimo/I can't even
Penso che sia estremamente difficile scrivere una recensione sapendo che l'autore leggerà le tue parole: alla fine c'è sempre una parte di te, quella buona e gentile, che non vuole ferire lo scrittore. Poi capisci che lui stesso, se almeno ha un po' di testa, apprezzerà le tue critiche, perchè saranno uno spunto per migliorarsi. Tutto questo potrebbe diventare ancora più difficile quando vuoi recensire il lavoro di una persona che conosci. Per fortuna non ho avuto di questi problemi, visto che The Art of Happiness ha solo un difetto: non essere ancora stato pubblicato. Un'iperbole? Forse, ma cari lettori, leggetelo e vedrete.
La storia è completamente raccontata dal punto di vista di Lèo, studentessa italiana trapiantata in Francia: sicura di sè e della propria bellezza, nasconde un animo fragile che piano piano impareremo a conoscere. Nel corso di tutta la storia assisteremo alla sua crescita, una crescita graduale, non perfetta, la crescita che ognuno di noi affronta nella vita. Perchè è questa la più bella caratteristica di Lèo: è vera. Potrebbe essere nostra sorella, la nostra amica, la ragazza che si siede vicino a noi a lezione. Nessun trauma nel passato per giustificare quello che è, solamente un essere umano, con i suoi difetti e le sue paure. 


"E poi dipinsi. Sognai, volai, scrissi, piansi, parlai, corsi, tutto sulla tela bianca. Un colore dopo l'altro, un segno dopo l'altro, senza pennelli, solo con l'uso delle mani. Quella era la mia dannatissima tela, nella mia brutta stanza in una casa che condividevo con un polacco amorfo, una stronza patentata e una delle persone a cui volevo più bene. C'eravamo tutti e quattro, in quel quadro, e c'era anche Marie insieme al suo fidanzato, c'erano i nostri amici, le nostre serate, la mia nicotina e la birra, i pomeriggi a passeggio, Delacroix, Paul e George, Parigi e Urbino fuse insieme. In ogni colpo c'era tutta la mia vita, in ogni passaggio con i polpastrelli imbrattati di rosso, di blu, di nero, c'ero io." 

La storia è cosparsa da molti personaggi, uno diverso dall'altro, ognuno con la propria caratterizzazione psicologica precisa. Imparerete ad amarli, magari a riconoscervi in qualcuno di loro e vi affezionerete.
Ma arriviamo al succo: il triangolo amoroso. So che alcuni di voi avranno rivolto gli occhi al cielo, poichè in questi ultimi anni si trovano ovunque ragazze indecise tra due bellimbusti. Fidatevi, però, quando vi dico che questo triangolo è costruito benissimo: capirete alla perfezione i sentimenti di Lèo e si creerà una forte connessione con lei, indipendentemente dal vostro carattere. Comprenderete perchè la nostra amica è indecisa tra Paul, affascinante giovane parigino, fresco di laurea e con già un posto fisso e George, artista inglese goffo e adorabile. Vi avverto: fin dalle prime righe vi innamorerete del nostro british boy: è impossibile non provare un moto di affetto per lui. 
" Ma non mi serviva parlare perchè George mi vedesse. Non mi servivano gesti o parole perchè George capisse quello che pensavo e provavo. Non potevo non odiarlo almeno un po' per questo, perchè gli dava un potere enorme su di me." 
Passiamo ora allo stile, perchè sapete che io tengo molto a questo aspetto: Lucrezia scrive in modo preciso, semplice e, soprattutto, corretto ( credo che sappiate quanto sia difficile trovare storie su efp grammaticalmente corrette). Lo stile, nonostante sia semplice, non è assolutamente banale, così come non lo è la storia che è articolata e completa. Ovviamente è un racconto originale e non pubblicato, per questo la mia valutazione non è arrivata alle cinque corone: manca il lavoro di un editor per rivedere alcune frasi all'interno dei capitoli.
Altro avvertimento: la divorerete. Tutto scivola via molto velocemente, anche se si tratta di ventotto capitoli. Vi immergerete nelle vicende di Lèo: amerete, piangerete e riderete con lei. Sì, perchè oltre tutto, Lucrezia ha un'ironia sottile ma d'effetto che, ovviamente, ritroviamo anche nella sua storia.  


Quindi cosa aspettate? Proprio oggi è stato pubblicato l'epilogo, quindi andate a leggere The Art of Happiness e andate a esprimere tutto il vostro amore a Lucrezia tramite i vari social ( i suoi li trovate qui). La storia è bellissima e lei è una ragazza fantastica, che personalmente adoro.  

Leggerete la storia? Vi ho incuriositi? Sono interessata, come al solito, a sapere la vostra opinione :)  
Alla prossima,  
Adele


2 commenti:

Grazie per ogni commento lasciato! Mi fa realmente piacere conoscere le vostre opinioni.

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